Articolo Aggiornato il 17/02/2021 da Rosaria Triestino
Sono circa 20 anni che le emoji ci fanno compagnia e ci accompagnano ormai nella vita quotidiana soprattutto nell’utilizzo dei social. Scott Elliot Fahlman introdusse nel 1982 nel linguaggio informatico la prima emoticon della storia la faccina composta da :-). Solo nel 1998, ad un’azienda giapponese venne l’idea di trasformare le parole in immagini creando le attuali emoji.
Dal 1982 ne è passata acqua sotto i ponti, faccine usate negli sms , nelle email, nelle chat e ora ritroviamo vere e proprie campagne pubblicitarie basate sulle emoji. L’utilizzo delle emoji ci fa capire la reale importanza che le persone danno alle immagini e il continuo utilizzo nella vita quotidiana ci mette al corrente che esistono modi diversi di dialogare. Dobbiamo giungere alla consapevolezza che le emoji sono realmente il linguaggio del momento e che queste piccole immagini si trasformano in una lingua universale. Attraverso un’emoji possiamo esprimere uno stato d’animo, dare una risposta veloce e in alcuni casi aggirare l’ostacolo su domande imbarazzanti.
Penserete che una faccina non cambierà il vostro approccio con le persone, che sono cose da ragazzini, però vorrei farvi presente che giornalmente in tutto il mondo vengono inviate oltre 6 miliardi di emoji, non è un dato da poco secondo il mio punto di vista anche perchè queste 6 miliardi di emoji non sono inviate esclusivamente da adolescenti.
Non voglio assolutamente invitarvi ad utilizzare faccine su qualsiasi piattaforma o situazione, ma soltanto farvi riflettere sull’importanza e sulle possibilità di engagement che ne derivano. Inoltre , utilizzando le emoji è possibile attirare maggiormente l’attenzione rendendo la comunicazione più veloce.
Ecco alcuni esempi di emoji personalizzate:
Emoji Fiat
Emoji Ikea
Utilizzare emoji rappresenta un passo verso l’essere informali e verso una nuova immagine di noi stessi agli occhi dei follower, degli utenti e di ipotetici clienti. Da questo parte l’emoji marketing, campagne pubblicitarie che utilizzano emoji eliminando la maggior parte del testo e cercando l’interpretazione personale di chi guarda, trasformando una piccola semplice immagine in un valido strumento di marketing.
Molti tra i più grandi brand utilizzano le emoji personalizzate per campagne visual, come ad esempio la Coca Cola.
Anche altri brand come Ford utilizzano le emoji per campagne di sensibilizzazione
Oppure ritroviamo anche Innocence En Danger nella campagna rivolta ai minori: “Conosci chi chatta realmente con i tuoi figli?”
Voi cosa ne pensate? Utilizzate anche voi le emoji per connettervi con il resto del mondo?